Può bastare una laurea in lingue per definirsi un buon insegnante? La pandemia, con la conseguente, massiccia diffusione dell’e-learning, ci ha mostrato che la risposta è no. Infatti, oggi è necessario associare alle competenze professionali e didattiche essenziali per un buon insegnante, anche le cosiddette “soft skills”. Ovvero quelle competenze trasversali o relazionali sempre più importanti per avere un curriculum competitivo.
Le soft skills per Berlitz
“Un insegnante di lingue deve essere ancora più paziente di quanto avveniva in passato se affronta le lezioni attraverso uno schermo. Ogni studente è diverso dagli altri. Ha un suo livello di comprensione ed ha bisogno di tempi specifici per imparare”, spiega Simon Williamson, direttore pedagogico di Berlitz, in una recente intervista. La versatilità degli insegnanti diventa quindi strategica nel processo di insegnamento online.
Ma di che tipo di soft skills ha bisogno un insegnante? Stiamo parlando delle abilità più difficili da trovare nei curricula, come creatività, intelligenza emotiva, collaborazione, gestione del tempo e abilità sociali.
Secondo un report del settembre 2020 pubblicato dal portale per l’occupazione JOBATUS, le aziende richiedevano il 31% in più di competenze trasversali rispetto al 2019. I recruiters sono sempre più impegnati nel trovare figure professionali con abilità che arricchiscano la competenza didattica o le conoscenze informatiche, e quindi più creatività, adattabilità o capacità di persuasione.
Professionalità, digitale, empatia
L’uso creativo delle piattaforme di didattica a distanza è strategico per l’insegnamento online, ad esempio nel mantenere alta l’attenzione di una classe virtuale. Vuol dire usare in modo innovativo programmi di gaming, lavagne interattive, riuscire a far lavorare gli studenti in gruppo e molto altro.
Il profilo di un buon insegnante di lingue necessita dunque di una solida conoscenza delle lingue straniere. Una buona predisposizione a usare in modo creativo gli strumenti informatici. Delle soft skills per coinvolgere attivamente la classe permettendo a ogni singolo studente di rispondere efficacemente alla didattica virtuale. Un altro esempio?
Si tende a pensare, erroneamente, che gli insegnanti madrelingua abbiano più strumenti degli altri per offrire una educazione di qualità agli studenti. Tuttavia, aver dedicato molto più tempo al processo di apprendimento di una lingua straniera tende a rendere gli insegnanti non madrelingua più comprensivi nei confronti dei propri allievi. Il che è un valore aggiunto per un buon insegnante di lingue.
Quando inviamo il nostro curriculum per insegnare una lingua straniera, dunque, assicuriamoci di aver descritto dettagliatamente le nostre soft skills. Indichiamo le capacità che abbiamo di utilizzare creativamente le piattaforme della didattica digitale ed anche, perché no, come usiamo gli strumenti di messaggistica istantanea per creare percorsi formativi originali. Queste competenze potrebbero rivelarsi vincenti durante il colloquio per una posizione di insegnante di lingue straniere.