Cos’è il blended learning? Un nuovo e importante strumento in materia di formazione sia universitaria che aziendale: si tratta infatti di un paradigma di apprendimento basato su una tecnica mista e sul connubio tra analogico e digitale, dove al canonico apprendimento in presenza si aggiunge l’ormai consolidato modello dell’e-learning. Esso prevede, in linea di massima, due momenti:
- Un momento di apprendimento autonomo
- Un successivo confronto con il docente e gli altri allievi
Le origini dell’apprendimento misto
Si è iniziato a parlare di blended learning nel 1960, all’Università dell’Illinois, ma è solo a partire dagli anni ‘90 che l’apprendimento a tecnica mista ha trovato le giuste condizioni per affermarsi nel mondo aziendale ed educativo. Il tutto è coinciso con lo sviluppo delle tecnologie più moderne.
La pandemia da Covid-19 ha poi costretto scuole e istituti di formazione ad adattare le tecniche fino a pochi anni fa relativamente poco usate su larga scala in maniera più sistematica, programmando corsi e lezioni attraverso applicazioni che permettessero una continuazione delle normali attività in modalità telematica e digitale.
I vantaggi del blended learning
Il blended learning, se compiuto in modo corretto ed efficace, unisce i punti di forza del tradizionale metodo analogico e di quello digitale: gli studenti possono studiare e affrontare gli argomenti in modo indipendente e autonomo, seguendo i ritmi a loro più congeniali, ma al contempo possono anche essere seguiti da vicino dall’insegnante.
Quest’ultimo ha la possibilità di organizzare il corso e le lezioni in modo più flessibile e creativo. Inoltre, il blended learning permette all’insegnante di avere più tempo per confrontarsi con i singoli studenti. Questo può dare forma al cosiddetto “flipped learning”, ossia il costituirsi di piccoli gruppi, fatti da pochi studenti e dall’insegnante, che affrontano in maniera partecipata gli argomenti del corso.
Un altro vantaggio del blended learning è l’abituare gli studenti a contesti professionali moderni, in cui non è raro lavorare in modo autonomo e per obiettivi individuali, senza la presenza continua di un supervisore. Ciò comporta un miglioramento della motivazione, della disciplina e delle abilità organizzative del singolo studente.
Il blended learning dell’Istituto Zamparelli
L’Istituto Zamparelli ha fatto del blended learning uno dei suoi punti di forza. Le classi a cui gli studenti partecipano sono ristrette, in modo che l’insegnante possa seguire con attenzione ogni singolo componente e gli studenti stessi possano confrontarsi tra loro con facilità.
La didattica è semplice e immediata, e gli studenti hanno a disposizione le registrazioni delle lezioni per poter ripassare gli argomenti studiati in completa autonomia.
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